giovedì 5 giugno 2008

PINK FLAMINGOS
(Pink Flamingos)
1972 John Waters
Eccoci con il film che ha consacrato John Waters come il 're del vomito', il 'papa del trash'! Dopo vari cortometraggi e i due lungometraggi 'Multiple Maniacs' (1970) e 'Mondo Trasho' (1969) con 'Pink Flamingos', aquistato dalla New Line Cinema, diventa famoso in tutto il paese con uno dei film più malati mai fatti fino ad ora. Girato con pochi soldi e pochi mezzi con i suoi amici/attori feticci, come Divine, Edith Massey, Mink Stole, David Lochary e Mary Vivian Pearce, con i quali gestisce anche i Dreamland Studios, riesce a confezionare il miglior gioiello del cattivo gusto. Waters ci racconta la storia di due famiglie: la famiglia di Divine, che ha conquistato dalla stampa il titolo di persona più disgustosa esistente, e la famiglia dei Marble che vuole togliere loro il titolo ritenendosi più disgustosi.
Ma Divine ha cambiato nome, si fa chiamare Babs Johnson e ha cambiato città, ora vive in una casa-mobile in mezzo a un bosco nel Maryland, insieme a quel delinquente del figlio Crackers, la sua compagna guardona Cotton e la madre ritardata che mangia solo uova Edie. I coniugi Marble, lui con i capelli blu che va a spaventare le ragazze mostrandogli l'attrezzo esteso con un collo di tacchino, lei con i cappelli rossi, vivono vendendo eroina ai ragazzini delle elementari e rapendo le hippie che fanno l'autostop per farle mettere in cinta dal maggiordomo e poi vendere i bambini a coppie lesbiche.Quando i Marble, attraverso una spia riescono a rintracciare la famiglia di Divine, daranno inizio a una guerra, mandandogli un pacco regalo contenente uno stronzo. Ma nessuno può togliere il titolo a Divine di persona più disgustosa vivente!
Sicuramente il film non è per tutti, lo squallore regna sovrano, ogni particolare è curato, tutte le pettinature (i capelli pre-punk dei marble, la chioma sconvolgente di Divine con i capelli davanti rasati per far spazio alle enormi arcate sopraccigliari a matita), la casa-mobile di Divine colorata in rosa pallido e grigio e tutti i suoi vestiti portati, un pò come tutto, all'eccesso.Alla fine delle riprese si era ritrovato con un film dalla durata di 2 ore e mezza. Tagliando qua è la la storia per accorciarlo (scene che poi verranno rimontate insieme a un commento finale con il nostro Papa), riesce ad arrivare ad 1 ora e mezza ma il film secondo me perde un pò di linearità e sopratutto ha un sacco di dialoghi lunghissimi e senza senso, probabilmente il risultato di viaggi malati sotto acido.
La casa dei Marble è in realtà la casa in cui Waters viveva in quel periodo, con i poster dei suoi film preferiti e la casa-mobile è stata posizionata su una collina vicino alla comune di tossicodipendenti di un suo conoscente. Influenzato da tutto quel cinema ai margini, dai maestri Russ Meyer e Herschell Gordon Lewis, Waters assimila e vomita tutto fuori e con poche immagini distrugge qualsiasi moralismo esistente per un cinema devoto all'eccesso e al cattivo gusto.
Check out the trailer!

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